“È per me un onore comunicarLe che il modo in cui le nostre relazioni si sono sviluppate, tra Lei come cliente e me come architetto, mi hanno dato la giusta misura di una nuova morale architettonica. Due o tre anni fa, quando in pochissimi difendevamo nel nostro paese il movimento dell’architettura moderna contro l’indifferenza dei più, sarebbe forse risultato facile accettare l’incarico che Lei mi offre, interessante sotto diversi aspetti. È ora motivo di grande soddisfazione sentirsi obbligati da un’etica senza compromessi. Sono sicuro che anche Lei, presto o tardi, sarà dalla nostra parte”.

Da una lettera di Josep Maria Sostres del 26 maggio 1953, inviata al cliente Juan Brau in relazione all’incarico per un edificio “classicista” in carrer Muntaner, a Barcellona.

Josep Maria Sostres y Maluquer (1915-1984) fu uno dei più attenti protagonisti, insieme a José Antonio Coderch e Oriol Bohigas, del rinnovamento della cultura architettonica catalana dopo la guerra civile di Spagna: soffocata negli anni ’40 dai modelli accademici e con-servatori che introdusse il regime franchista, solo alla fine degli anni ’60 ritrovò un’effettiva collocazione nel contemporaneo dibattito europeo. Nel continuo dibattersi tra la spinta dell’avanguardia e la resistenza di una decisa tradizione locale, nell’avvicendarsi tra l’attività professionale e l’insegnamento della storia dell’architettura e dell’arte, l’operato di Sostres sulla scena barcellonese preparò l’architettura catalana a presentarsi, dagli anni ’80, sulla ribalta internazionale.

Michele Bonino (Torino, 1974), ha studiato presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e la Escola Tècnica Superior d’Arquitectura de Barcelona (etsab), laureandosi nel dicembre 1999 con la tesi Josep Maria Sostres architetto, diretta da Carlo Olmo e Ignasi de Solà-Morales. Ha preso parte ai lavori di ricerca per l’esposizione “Sostres arquitecte”, inaugurata nel maggio 1999 presso la sede barcellonese del Col·legi d’Arquitectes de Catalunya, ed è coautore del relativo catalogo (coac, Barcellona 1999). È tra i fondatori di BaTò, gruppo Barcellona-Torino, che ha organizzato tra il dicembre 1999 e il maggio 2000 le conferenze di Ignasi de Solà-Morales, Vicente Guallart e Clemente Garay, presso la Facoltà di Architettura di Torino; qui è stato ammesso al Dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica. Dopo periodi di pratica presso gli studi di Jonathan Daifuku e di Oscar Tusquets a Barcellona, svolge a Torino l’attività di architetto.