Bruno Giau
Obiettivi e strumenti di politiche agrarie e forestali in Italia e in Europa
collana: Quaderni di Economia rurale
anno di pubblicazione 2015

cartaceo 169 pp

9788867890460 18,00 €
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Nei Paesi sviluppati il settore primario continua a svolgere un ruolo fondamentale, pur impiegando una quota sempre minore di forza lavoro e contribuendo al prodotto interno lordo in percentuali via via più ridotte. Esso infatti fornisce una pluralità di beni collettivi irrinunciabili, ma che non entrano nella contabilità nazionale. Basti ricordare: l’autoapprovvigionamento alimentare, premessa oggettiva della libertà dei popoli anche in tempi di globalizzazione; l’impiego intelligente e responsabile di quella speciale risorsa primaria costituita dalla fertilità dei suoli, un lascito delle generazioni precedenti che deve essere trasmesso a quelle successive; la regolazione dei flussi delle acque meteoriche superficiali; l’accumulo di anidride carbonica nella biomassa e nel terreno.
L’attività agricola, zootecnica e forestale è svolta da imprese, che operano nella logica della ricerca del profitto, rispondendo alle indicazioni dei mercati. La regolazione delle attività produttive, al fine di raggiungere il necessario equilibrio fra gli interessi collettivi e quelli individuali, è compito del decisore politico, che impiega a tal fine incentivi e disincentivi, facilitazioni e vincoli, azioni d’indirizzo e di sostegno. Un insieme di atti e di norme che compongono l’aspetto operativo e visibile della politica economica pubblica per l’agricoltura. 
L’oggetto di questo volume è appunto la presentazione degli obiettivi e degli strumenti di politica pubblica adottati dall’Unione europea e dallo Stato italiano relativamente all’agricoltura e alla selvicoltura. Il periodo di tempo considerato parte dai primi decenni del Novecento, così da permettere di cogliere l’evoluzione degli obiettivi perseguiti e degli strumenti approntati.
Il volume si rivolge innanzitutto agli studenti delle discipline agrarie, forestali e territoriali, ma anche ad amministratori pubblici, decisori e coltivatori.

Introduzione

Prima sezione: POLITICA AGRARIA

Parte I: Politica agraria della Comunità europea (Pac)

1. I primi trent’anni della politica agricola comune
1.1 Obiettivi, strumenti e risultati

2. Gli anni ’90 e i primi tentativi di riforma
2.1 La tutela dell’ambiente entra tra gli obiettivi della Pac
2.2 La prima riforma della Pac del 1992 (Riforma MacSharry)
2.3 Il riordino dei fondi strutturali

3. Gli anni 2000 e la configurazione della Pac sino al 2013
3.1 La seconda riforma della Pac: Agenda 2000 e la nascita del cosiddetto secondo pilastro
3.1.1 Agenda 2000 “Per un’Europa più forte e più ampia”
3.1.2 Il regolamento orizzontale Regolamento CEE n. 1259/99
3.1.3 Il primo regolamento sullo sviluppo rurale Regolamento CEE n. 1257/99
3.1.4 I risultati raggiunti da Agenda 2000
3.2 La terza riforma della Pac del 2003 (Riforma Fischler)
3.3 La Pac dal 2009 al 2013
3.3.1 La verifica dello “stato di salute” della Pac (Health Check) e la Pac del 2013
3.3.2 I pagamenti diretti
3.3.3 Gli interventi di mercato. Regolamento CE n. 1223/07
3.3.4 Il secondo regolamento sullo sviluppo rurale. Regolamento CE n. 1698/05

4. Premesse della Pac nel periodo di programmazione 2014-2020
4.1 Le proposte della Commissione (ottobre 2011)
4.1.1 Le proposte della Commissione sulla riforma della Pac 2014-2020 relative al primo pilastro
4.1.2 Le proposte della Commissione sulla riforma della Pac 2014-2020 relative al secondo pilastro
4.1.3 Attese e timori
4.2 L’accordo sulla Pac 2014-2020 (giugno, settembre, dicembre 2013)
4.2.1 Premessa
4.2.2 Primo pilastro. Regolamento UE n. 1307 del 17 dicembre 2013
4.2.3 Secondo pilastro. Regolamento UE n. 1305 del 17 dicembre 2013. Lo sviluppo rurale (SR) nel terzo periodo di programmazione 2014-2020

5. Aspettando la Pac 2014-2020 nella versione definitiva

Parte II: Politica agraria italiana

6. Inquadramento: le specificità del settore e gli obiettivi della politica agraria

7. I principali interventi di politica agraria nazionale a cavallo della nascita della politica agraria comune
7.1 Gli adempimenti derivanti dall’articolo 44 della Costituzione
7.1.1 La bonifica
7.1.2 La riforma fondiaria
7.1.3 Il sostegno alla formazione della (piccola) proprietà coltivatrice
7.2 L’ammodernamento delle imprese agricole
7.2.1 I fondi di rotazione e i Piani verdi
7.2.2 Il superamento della mezzadria
7.3 Altri interventi

8. Gli interventi di politica agraria nazionale dopo la nascita della Pac
8.1 Alcuni tratti dell’agricoltura italiana nei primi anni ‘60
8.2 La politica agraria italiana sino all’attualità
8.2.1 Le coordinate di riferimento e la difficile convivenza fra Stato e Regioni
8.2.2 I temi degli interventi statali più significativi

9. La politica agraria italiana di fronte alla globalizzazione

Seconda sezione: POLITICA FORESTALE

Parte III: Politica forestale dell’Unione europea

10. La politica forestale “indiretta” dell’Unione europea
10.1 Breve inquadramento sulla politica forestale dell’Unione europea e linee d’indirizzo
10.2 Tratti fondamentali di politica forestale comune nel Regolamento CE n. 1698 del 2005 sullo sviluppo rurale per il periodo 2007-2013
10.2.1 Ruolo e vantaggi della selvicoltura nelle premesse del regolamento
10.2.2 Le misure forestali nel primo e nel secondo asse
10.3 La politica forestale comune nel Regolamento UE n. 1305/2013 sullo sviluppo rurale 2014-2020 126
10.3.1 Ruolo della selvicoltura nello sviluppo rurale dalle premesse del regolamento
10.3.2 Le misure
10.3.3 Politica forestale comune e realtà italiana

Parte IV: Politica forestale italiana

11. Consistenza dei boschi italiani e obiettivi della politica forestale
11.1 Definizioni di bosco
11.2 Consistenza dei boschi italiani
11.3 Obiettivi della politica forestale italiana
11.4 Il quadro normativo
11.5 Politica forestale nazionale
11.5.1 Dalla formazione del Regno sino al PFN (1985)
11.5.2 Il Piano Forestale Nazionale
11.5.3 Il Decreto Legislativo n. 227 del 18 maggio 2001 “Orientamento e modernizzazione del settore forestale” [anche “legge quadro forestale” o “legge forestale nazionale”]
11.5.4 Il Programma quadro per il settore forestale (PQSF)
11.6 Premesse e prospettive per una nuova politica forestale nazionale
11.6.1 Il bosco e l’arboricoltura da legno, primo segmento delle filiere delle lavorazioni del legno e della carta
11.6.2 La ricchezza potenziale dei boschi italiani ed i loro maggiori limiti strutturali
11.6.3 La gestione attiva delle risorse forestali nazionali
11.6.4 L’ostacolo dimensionale che si frappone alla gestione attiva
11.6.5 Le possibili azioni di lungo termine che sarebbero desiderabili e quelle di breve periodo concretamente possibili

12. Cenni di politica forestale della Regione Piemonte
12.1 Le premesse della Legge Regionale (Piemonte) n. 4/09
12.2 Le condizioni per la valorizzazione dei boschi piemontesi
12.3 L’ultima legge forestale piemontese nella cornice tracciata

Riferimenti bibliografici

Bruno Giau (Torino, 1942) è professore emerito di Economia ed Estimo forestale nell’Università degli Studi di Torino. È stato preside della Facoltà di Agraria e direttore del Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale della stessa università. Nella sua attività scientifica ha svolto ricerche applicate all’economia delle aziende agrarie, allo sviluppo territoriale di aree marginali montane e collinari, alle valutazioni forestali e all’analisi dell’evoluzione dei paesaggi agrari.