La dimensione sotterranea nello scenario urbano
A partire dall’Ottocento la città è stata sempre rappresentata in sezioni trasversali che comprendono una parte rilevante del sottosuolo, attraversato da collettori fognari, linee metropolitane, tubazioni e cavi: la “città di sopra” e la “città di sotto” paiono reciprocamente indifferenti, almeno fino ai progetti di Hector Guimard per le discese alla metropolitana parigina, fino a quando proprio il problema del dialogo tra le due realtà comincia a porsi in maniera non più procrastinabile.
Calarsi nel sottosuolo significa, però, comprendere che quel mondo indistinto non è veramente tale, che anche “sotto” è possibile riconoscere una città speculare, fatta di percorsi, ma soprattutto di trame infrastrutturali, e che alla fine persino quelle trame sono l’oggetto possibile di una teoria della città per molti versi paragonabile alle teorie rinascimentali della città ideale.
Questo libro riporta alla luce il lavoro di Édouard Utudjian per la prima volta in traduzione italiana. L’esule armeno, con il suo gruppo GECUS, a partire dallo studio su Parigi fonda negli anni trenta del Novecento una sorta di disciplina a sé denominata urbanistica sotterranea, forse estrema conseguenza dell’approccio razionalista alla questione urbana, probabilmente affascinato punto di vista che si nutre del connubio tra studio dei grafi e ingegneria dei trasporti.
Introduzione - La tigre meccanica e il destino sotterraneo
Marco Trisciuoglio
I. L’urbanisme (souterrain) nel dibattito moderno: CIAM, Esposizioni Universali, Congressi Internazionali
1. La svolta del Novecento: un salto di scala
1.1. 1910-1940: la nascita dell’urbanisme intorno a Édouard Utudjian
2. La ricostruzione e i nuovi dispositivi tra guerra e dopoguerra
2.1. 1940-1960: l’urbanisme necessario per la ricostruzione postbellica
3. Le nuove forme di urbanizzazione
3.1. 1960-2000: le utopie nella città del futuro
II. La nascita dell’urbanisme souterrain: Édouard Utudjian e il GECUS
1. La riorganizzazione urbana a partire dal sottosuolo
2. Dalla circolazione impiantistica alle linee metropolitane: le prime metamorfosi urbane
3. L’uso della terza dimensione: utopie e realtà
4. L’esordio dell’urbanisme souterrain: Édouard Utudjian e il gruppo GECUS
4.1. La nozione di città spessa
4.2. Il rapporto tra sottosuolo e superficie: i collegamenti verticali
4.3. L’estetica dell’architettura sotterranea
4.4. I limiti dell’urbanisme souterrain
III. La forma e il ruolo del diagramma nella progettazione del sottosuolo: aspetti compositivi e geometrici
1. Il diagramma come strumento dell’utopia
2. L’uso del diagramma nella trasformazione urbana: indagine morfologica e formazione storica della città
3. Viste sotterranee nel gioco delle relazioni. Le città: Londra, Parigi, Berlino, Mosca
4. I legami della rete: l’elemento di raccordo nella strada urbana
4.1. Analisi morfologiche e percettive
Profilo biografico di Édouard Utudjian
ALCUNI TESTI DI ÉDOUARD UTUDJIAN
(traduzione dell’autrice)
Da Architecture et urbanisme souterrains
(Robert Laffont, Paris 1966, pp. 45-61)
Da L’urbanisme souterrain
(Presses Universitaires de France, Paris, 1952, cap. 6, pp. 97-126)
Ottavia Parisi, architetto e dottore di ricerca in Architettura e Progettazione edilizia, collabora all’insegnamento della Progettazione architettonica ed è docente a contratto presso il Collegio di Pianificazione e Progettazione del Politecnico di Torino. Lavora sul tema delle infrastrutture della mobilità e del loro rapporto con i caratteri morfologici della città e del territorio, collaborando con importanti società autostradali.