Dai fasti di corte ai rigori militari, dal tragico abbandono allo splendore della rinascita
Dopo i fasti del Settecento, la Reggia di Venaria, alla cui magnificenza avevano lavorato grandi architetti come Amedeo di Castellamonte, Michelangelo Garove, Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri, nel 1818 fu destinata a sede militare. Nei successivi 150 anni, la nuova funzione comportò trasformazioni rilevanti sia della Reggia, sia della città di Venaria. A segnare la cesura più drammatica fu però lo stato di abbandono in cui l’ex residenza reale cadde nel dopoguerra. Nonostante gli sforzi di Soprintendenze e Ministero per preservarla con i pochi fondi disponibili, vandalismi e spoliazioni ridussero la Reggia a un rudere, come si legge nella corrispondenza dei funzionari e nella stampa dell’epoca. Nel 1982, i fondi fio sembrarono aprire prospettive di intervento, ma le soluzioni sperate non si concretizzarono. Solo nel 1994, con l’avvicendamento nella direzione della Reggia, grazie a una nuova concezione del restauro e della valorizzazione, si diede un impulso decisivo, anche attraverso il volontariato, alla rinascita del complesso monumentale, gettando le basi per il Progetto La Venaria Reale: il più grande programma di restauro, recupero e valorizzazione d’Europa. Oggi la Reggia di Venaria, grazie all’attento restauro di architetture, giardini e all’innovativa gestione, ha ritrovato l’antico splendore e in breve, con il suo ricco calendario di mostre, manifestazioni ed eventi, è divenuta il quinto complesso museale più visitato d’Italia.
Presentazione di Fabrizio Del Noce
Prefazione di Mario Turetta
Introduzione di Francesco Pernice
Cronache di un progetto
Dalla corte seicentesca ai rigori militari
Un gigante malato
Castelli di sabbia
Bagliori di speranza
Si accendono le luci
I cantieri del restauro
Finalmente... la Venaria Reale!
di Andrea Scaringella
A COLLOQUIO CON ALBERTO VANELLI, DIRETTORE DEL CONSORZIO LA VENARIA REALE
Intervista di Francesca Evangelisti
I protagonisti
Riferimenti bibliografici
Francesco Pernice. Nato a Livorno il 15 novembre 1951, ingegnere, dal 1979 capo dell’Ufficio Lavori presso la Manifattura Tabacchi di Torino, dal 1985 direttore della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte. Nominato soprintendente nel 2002, dal 2009 è dirigente del Patrimonio Architettonico e Tecnico del Consorzio La Venaria Reale.
È stato direttore dei più importanti cantieri sul territorio piemontese, fra cui quelli delle Residenze Sabaude, sviluppando un’esperienza trentennale nel recupero degli edifici monumentali, nella gestione e valorizzazione dei beni culturali e nell’organizzazione di mostre ed eventi, promuovendo fin dagli anni Novanta la ricerca scientifica e sperimentale finalizzata alla produzione di nuovi materiali e tecnologie da applicarsi al restauro, coniugando il rispetto delle architetture, l’esigenza di contenimento dei costi e l’innovazione scientifica.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale per l’attività svolta nel restauro, nel volontariato e nella gestione e valorizzazione dei beni culturali.
Autore di oltre 250 pubblicazioni e saggi su restauro, tutela, sicurezza nei musei e superamento delle barriere architettoniche, è docente a contratto presso università, enti di ricerca e l’Accademia di Belle Arti di Cuneo.
Ha avviato un programma di internazionalizzazione per dare vita a una piattaforma di condivisione delle esperienze maturate, sviluppare scambi culturali e didattici ed esportare il modello strategico-organizzativo e di cantiere-laboratorio del complesso della Reggia di Venaria Reale, di cui è stato il promotore e direttore fin dal 1994.