anno di pubblicazione 2015
cartaceo 32 pp |
9788867890606 | 6,00 € |
Quella della Sindone e dei Savoia è la storia di due destini intrecciati. La stirpe ducale, giunta in possesso della reliquia nel 1453, la custodì dapprima nel castello di Chambéry, poi, dopo diversi spostamenti, nel 1578 la trasferì definitivamente a Torino, dove divenne protagonista indiscussa della religiosità di corte. Celebrata per secoli come segno della protezione celeste sul casato, la Sindone fu un’inesauribile fonte di legittimazione, consenso e prestigio. Le ostensioni, spesso celebrate per enfatizzare i grandi eventi dinastici, furono le cerimonie che più contribuirono a consolidare il vincolo fra la stirpe regnante e questo oggetto di devozione, venerato con eguale intensità dai principi e dai loro sudditi. Divenuti re nel corso del Settecento, i Savoia accompagnarono anche la loro ascesa al trono d’Italia continuando a vedere (e a far vedere) nella Sindone il simbolo del loro ruolo nella storia. Quando, nel 1946, quel ruolo si esaurì, vennero meno anche le ragioni profonde del secolare connubio fra la dinastia e il suo più prezioso tesoro, che nel 1983 fu lasciato in eredità alla Santa Sede.
La Sindone da Chambéry a Torino
Una reliquia da mostrare
I luoghi della Sindone
Una devozione di corte
Una devozione fra le corti
Fra glorie e tormenti di una dinastia
La fine di un legame secolare
Bibliografia
Paolo Cozzo insegna Storia del Cristianesimo e delle Chiese presso l’Università degli Studi di Torino. I suoi interessi sono rivolti alla storia delle istituzioni ecclesiastiche, della vita religiosa, degli spazi cultuali e della devozione in età moderna e contemporanea. Studioso degli intrecci fra politica e religione, ha concentrato le sue ricerche sulla dimensione sacrale delle corti europee, con particolare attenzione a quella sabauda.