Intervista a Luca Mercalli
Il modello economico produttivo ha sino ad oggi fondato ogni sua strategia sulla competitività: nel produrre, nel vendere, nell’aermarsi sul mercato per conquistare posizionamenti.
Ma la competitività rappresenta l’anticamera del conitto, e non può essere un valore per la specie umana che è una specie sociale. «Essere competitivi signica in sostanza essere rapaci, cioè cercare di accaparrarsi le risorse disponibili per primi e al minor costo possibile. Essere competitivi, sul piano sociale, implica tendere a voler trarre il massimo protto dal proprio prodotto, e per conseguire questo ne si è disposti a tutto sacrificando anche i rapporti umani. In questo modello di agire competitivo mancano gli altri elementi che sono fondamentali per la sopravvivenza di ogni specie: quei valori che devono distinguere il nostro rapporto di produzione con l’ambiente e con gli altri individui. Da studioso di problemi climatici e ambientali non posso non constatare come oggi la competitività stia distruggendo sicamente il pianeta ma anche alienando i legami tra società e individui. Allora, quali sono i valori utili oggi, in un mondo sovraollato, se non vogliamo farci la guerra? Io credo che la qualità e la cooperazione siano i valori del futuro».
Tratto dall’intervista a Luca Mercalli.
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Luca Mercalli, climatologo, presiede la Società Meteorologica Italiana Onlus, associazione scientica fondata nel 1865. Dirige la rivista di meteorologia Nimbus, è docente a contratto di Climatologia in varie università, è consulente dell’Unione Europea, ha condotto oltre 1300 conferenze e scrive su La Stampa, Donna Moderna e Gardenia. Collabora dal 2003 con il programma di Rai3 “Che tempo che fa”. Tra i suoi libri: Prepariamoci (2011), Clima bene comune (2013).
Alessandra Luciano, semiologa, dottore di ricerca in Scienze del linguaggio e della comunicazione, è ricercatrice membro esterno presso il Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione e l’Osservatorio sul Pluralismo Religioso dell’Università di Torino.