anno di pubblicazione 2015
cartaceo 32 pp |
9788867890439 | 6,00 € |
Secondo volume della collana Il Mondo della Corte, questo profilo di Benedetto Alfieri (1699-1767) presenta la carriera e le opere del successore di Filippo Juvarra nella carica di Primo Architetto del re di Sardegna. Attivo per Carlo Emanuele III, Alfieri interpreta con forza i nuovi caratteri del periodo in cui si trova a operare, il pieno Settecento. Se l’opera del predecessore esprimeva l’ingegno, l’invenzione, l’alto profilo al servizio di una nuova idea di regno, la sua sostanzia la perfezione, la professionalità, l’adeguatezza delle soluzioni alle esigenze. Dallo Studio Regio di architettura escono i più bei disegni di progetto, raccolti in album preziosi. Ad Alfieri si devono la Cavallerizza e il Teatro Regio in Torino – quest’ultimo assurto a modello europeo –, la facciata della cattedrale di Ginevra e i completamenti dei cantieri juvarriani, che hanno dato loro il volto a tutti oggi noto: si pensi al Belvedere a Venaria Reale, o alla copertura con il cervo a Stupinigi. Attraverso il suo contributo, raggiungono vette altissime di raffinatezza i decori nelle sale dei palazzi di corte e della nobiltà, dei quali uno dei massimi esempi è il Salottino ottagonale del Palazzo Isnardi di Caraglio a Torino.
Benedetto Alfieri (1699-1767)
Da Roma ad Asti
L’educazione e il recupero della posizione sociale
La carriera pubblica e le prime opere in Asti
L’esordio a Torino: il Teatro Regio
La nomina a Primo Architetto di Sua Maestà
Architetto di Stato e di completamenti
Il vivere confortevole del Settecento
Architetture sognate
Bibliografia
Paolo Cornaglia, architetto, dottore di ricerca in Storia e critica dei Beni architettonici e ambientali presso il Politecnico di Torino, diplomato all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, è ricercatore presso il Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino e professore aggregato di Storia dell’architettura. Svolge attività di ricerca e ha pubblicato articoli, saggi e monografie sui temi del giardino e della residenza nobiliare e di corte in Piemonte e in Europa, con attenzione all’area ungherese. È inoltre consulente del Centro Studi del Consorzio La Venaria Reale. Tra le sue pubblicazioni, si segnalano: Giardini di marmo ritrovati. La geografia del gusto in un secolo di cantiere a Venaria Reale, 1699-1798, Lindau, Torino 1994 (II ed. Lindau, Torino 2006), Giuseppe Battista Piacenza e Carlo Randoni. I reali palazzi fra Torino e Genova (1773-1831), Celid, Torino 2012 e A Budapest földalatti lejárati pavilonjai, in Opus Mixtum, Centrart Egyesület évkönyve 2012 (Opus Mixtum I. Yearbook of CentrArt Association) a cura di Miklós Székely, CentrArt, Budapest 2012. Ha inoltre curato Michelangelo Garove 1648-1713. Un architetto per Vittorio Amedeo II, Campisano Editore, Roma 2010, e Parchi pubblici, acqua e città. Torino e l’Italia nel contesto europeo, Celid, Torino 2010.