Filippo Brun, Davide Cugno, Angela Mosso
Le filiere di funghi e tartufi in Piemonte e Liguria
Uno studio per la loro valorizzazione
collana: Quaderni di Economia rurale
anno di pubblicazione 2014

cartaceo 126 pp

9788867890361 12,00 €
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Presso le popolazioni rurali, la raccolta dei prodotti spontanei è da sempre una pratica utile a integrare il reddito, soprattutto nelle aree marginali. Un tempo si raccoglievano erbe officinali, miele selvatico, palchi di corna perduti da cervi e caprioli e, naturalmente, funghi e tartufi, sia per il consumo diretto, sia per la vendita. In particolare, funghi e tartufi sono ancor oggi in grado di esercitare una forte attrattiva, anche dal punto di vista economico. La ricerca qui presentata ha studiato la valorizzazione di funghi e tartufi e delle loro filiere in due territori produttivi al confine fra Piemonte e Liguria. Si tratta di filiere agroalimentari legate a prodotti di pregio, ma sulle quali, finora, le informazioni erano scarse e poco affidabili: una lacuna che questa ricerca ha voluto colmare attraverso indagini rivolte agli operatori del comparto. Il quadro emerso delinea un settore che, pur essendo marginale, è in grado di promuovere sul territorio numerose iniziative economiche, molto importanti per le piccole realtà locali. Le aree studiate, tra i mesi di giugno e di ottobre abbondano infatti di tartufi, ma soprattutto di funghi: i negozi li espongono, i ristoranti li cucinano e li offrono quotidianamente, i boschi attraggono cercatori, locali e non. Un gran numero di persone passa da queste valli e vi si trattiene, grazie appunto alla presenza di questi prodotti. Le ricadute dirette e indirette, generate da queste filiere così peculiari, giustificano gli sforzi che alcune amministrazioni locali rivolgono alla loro attivazione e potrebbero essere ulteriormente amplificate grazie a un’azione di coordinamento svolta da decisori politici di livello superiore, nell’ambito delle tante iniziative che contraddistinguono la valorizzazione delle risorse territoriali piemontesi.

Presentazione

1. Inquadramento generale

2. Il settore funghi e tartufi
2.1 Caratteristiche delle filiere
2.2 Aspetti normativi
2.2.1 Il settore dei tartufi
2.2.2 Il settore dei funghi
2.3. I mercati di riferimento
2.3.1 Gli scambi internazionali
2.3.2 Il mercato italiano

3. L’area di studio

4. Aspetti metodologici
4.1 Indagine sui cercatori e sulla loro distribuzione territoriale
4.2 Incontri con interlocutori privilegiati: rappresentanti degli attori delle filiere
4.3 Indagine sulle imprese di ristorazione, commerciali e di trasformazione
4.3.1 L’individuazione delle imprese
4.3.2 La prima fase della ricerca: le interviste telefoniche e la scelta delle attività
4.3.3 La seconda fase della ricerca: le interviste dirette

5. Risultati e discussione
5.1 Attività di ristorazione
5.1.1 Caratteristiche strutturali e distribuzione territoriale
5.1.2 I risultati dell’indagine diretta
5.2 Attività commerciali
5.2.1 Caratteristiche strutturali e distribuzione territoriale
5.2.2 Risultati delle indagini dirette
5.3 Imprese di trasformazione
5.3.1 Caratteristiche strutturali e collocazione
5.3.2 I risultati dell’indagine
5.4 Le testimonianze raccolte negli incontri con interlocutori privilegiati
5.4.1 Finalità e soggetti coinvolti
5.4.2 I risultati delle interviste
5.4.3 Considerazioni generali sulle interviste dirette effettuate
5.5 Caratteristiche e distribuzione territoriale dei cercatori di tartufi
5.5.1 I cercatori piemontesi
5.5.2 I cercatori liguri

6. Considerazioni conclusive e proposte

Bibliografia

Sitografia

Allegati

Filippo Brun, professore associato del DISAFA, insegna Estimo forestale presso il corso di laurea in Scienze Forestali e Ambientali e conduce ricerche nel campo dell’economia rurale e forestale.


Davide Cugno, dottore forestale, è contrattista di ricerca nel progetto europeo “Amycoforest”.


Angela Mosso, professore associato del DISAFA, insegna Economia agraria e forestale presso il corso di laurea in Scienze Forestali e Ambientali e conduce ricerche nel campo dell’economia rurale e forestale.